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Il cheratocono e la sua correzione con le lenti a contatto

2020-07-16 20:09

Daddi Fadel

Il cheratocono e la sua correzione con le lenti a contatto

La gestione ottica delle irregolarità corneali causate dal cheratocono.    Da sempre, il cheratocono è stato considerato una malattia oscura e misteri

 

 

 

La gestione ottica delle irregolarità corneali causate dal cheratocono.

 

 

 

Da sempre, il cheratocono è stato considerato una malattia oscura e misteriosa. Sono stati effettuati diversi studi per capire la sua eziologia e la sua progressione portando a delle evoluzioni nella sua conoscenza, ma lasciando ancora molto da scoprire. Nel 2013 Patel DV ha continuato a affermare: "il cheratocono rimane una malattia enigmatica in termini di eredità, prevenzione, fattori di rischio associati, progressione, trattamento e fisiopatologia sottostante". 

Recentemente alcuni studi, dopo una revisione delle analisi genetiche contemporanee, hanno sottolineato che il cheratocono potrebbe avere due possibili eziologie, endogena (fattori genetici) e esogena (fattori ambientali).Un recente studio epidemiologico, condotto nei paesi bassi nel 2017, ha riportato un aumento della prevalenza del cheratocono nella popolazione generale (1/375) rispetto a quanto è stato rilevato in studi precedenti condotti nel 1986. Ciò denota che il cheratocono è più comune di quanto è stato indicato. Questo aumento è di circa 5 a 10 volte e potrebbe essere il risultato della maggiore disponibilità di moderne tecniche per la diagnosi del cheratocono. Un’altra possibile spiegazione potrebbe essere quella della maggiore incidenza di reazioni allergiche. Infatti il cheratocono sembra manifestarsi maggiormente in soggetti con allergie. La prevalenza dipende anche dal genere e dal luogo geografico in cui le persone vivono, per esempio il genere maschile e la popolazione nel continente asiatico sono quelli più affetti da questa malattia corneale. 

Lo sfregamento degli occhi è stato a lungo attribuito al cheratocono come una conseguenza di un’affezione atopica che contribuisce anche al suo avanzamento fino ad un'idrope acuta. Quindi questa associazione sembra essere indiretta. Secondo queste affermazioni, i pazienti che non soffrono di allergie dovrebbero avere un cheratocono meno pronunciato rispetto a quelli atopici. Inoltre i soggetti affetti sia dal cheratocono che da allergie dovrebbero avere lo stesso movimento di sfregamento degli occhi dei pazienti esclusivamente allergici. Ma analizzando questi aspetti, le cose non sembrano così.

Secondo Carlson infatti, non tutti gli sfregamenti oculari sono uguali. I pazienti allergici sfregano gli occhi in un modo lineare come risposta ad uno stimolo di prurito e sono coscienti di questo atto, stimolo-risposta.
I pazienti con cheratocono invece hanno un atteggiamento diverso. Anche quelli che sono affetti di allergie, sfregano gli occhi non solo per il prurito ma anche per il bruciore o per avere un sollievo e specialmente, per vedere bene. Non solo i sintomi che portano allo sfregamento sono diversi, ma anche la frequenza, la durata, la modalità, la pressione esercitata e il movimento dello strofinamento.

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I pazienti allergici usano inizialmente una superficie piatta per strofinare gli occhi, come il palmo della mano e il dorso della mano, facendo un movimento orizzontale sulla palpebra, avanti e dietro, provocando un movimento palpebrale e quindi esercitando una maggiore pressione sulla palpebra e minima sulla cornea. Questo strofinamento è spesso seguito da un altro con la punta del dito indice sulla caruncola, che diventa poi un movimento circolare e più intenso. Se questi pazienti dovessero avere le unghie lunghe, effettuerebbero lo strofinamento sulla caruncola con la nocca dell’indice. Il tempo totale dello sfregamento degli occhi nei soggetti allergici dura in media 15 secondi. Questi pazienti sono molto coscienti dello strofinamento e hanno la sensazione finale della missione compiuta per aver soddisfatto una necessità, che preferiscono però non ripetere.

I pazienti cheratoconici, anche se presentano un’allergia, tendono a sfregare gli occhi in un modo diverso. Usano due maniere, o con la nocca dell’indice, o con due dita, indice e medio, con un movimento circolare ed intenso, esercitando tutta la pressione sulla cornea. La frequenza e la durata dello strofinamento sono maggiori rispetto ai pazienti atopici, che va da 10 a 180 secondi, a volte arriva anche a 300 secondi, più volte al giorno. Questi pazienti invece non sono coscienti di questo ripetitivo gesto che diventa un’abitudine. Alla fine, hanno una sensazione di grande sollievo, quasi estasiati e vorrebbero ripeterlo continuamente. 

Sempre secondo Carlson, anche la posizione assunta durante il sonno contribuisce alla progressione del cheratocono. Egli sostiene che, a seguito delle sue osservazioni e l’anamnesi con i pazienti, i soggetti con cheratocono asimmetrico tendono a dormire dal lato dell’occhio dove il cheratocono è più avanzato o in fase di maggiore progressione. Alcuni pazienti dormono con il viso sopra il braccio piegato, esercitando una pressione direttamente sull’occhio. Altri invece preferiscono mettere la mano sotto al cuscino premendo sull’occhio. Queste posizioni potrebbero provocare una pressione continua, per un lungo periodo, che potrebbe contribuire alla progressione dell’ectasia. Inoltre, la presenza del cuscino che preme sotto l’occhio potrebbe provocare un surriscaldamento della palpebra limitando lo spazio per la dispersione del calore. 

La correzione più comune dell’irregolarità corneale causata dal cheratocono è la lente a contatto. Dipendentemente dallo stadio del cheratocono si sceglie la lente a contatto, la tecnica e/o la geometria più adatte per il caso specifico. Queste comprendono la lente morbida, ibrida, piggyback, rigida corneale e rigida sclerale.Studi precedenti hanno indicato che il 10%-20% dei pazienti con cheratocono necessita di una cheratoplastica. Ma l’avvento dei nuovi materiali e geometrie delle lenti a contatto rigide corneali ma specialmente sclerali hanno ridotto la necessita di effettuare un trapianto nel cheratocono.

Le informazioni contenute in  questo sito sono destinate esclusivamente a scopi infromativi generali; non è inteso né implicito essere un sostituto per la consulenza medica professionale relativa alla tua specifica condizione medica. Chiedi sempre il parere del tuo medico personale o di un altro operatore sanitario qualificato prima di iniziare qualsiasi nuovo trattamento o con qualsiasi domanda tu possa avere in merito alle tue condizioni mediche.

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